ACQUISTO DI UNA RTA
ACQUISTO DI UN’UNITÀ IMMOBILIARE CLASSIFICATA COME RTA, RESIDENZA TURISTICA ALBERGHIERA
In vista
dell’estate, molte persone decidono di acquistare una casa in luoghi di
villeggiatura. Per soddisfare tale desiderio, è necessario accertarsi che
l’unità ambita non faccia parte di una Residenza Turistica Alberghiera (RTA),
ossia aziende alberghiere che offrono alloggio in appartamenti costituiti da
uno o più locali dotati di servizio autonomo di cucina.È capitato che
molti imprenditori disonesti, dopo aver chiesto ed ottenuto permessi per
costruire RTA, procedono alla modifica catastale della destinazione
urbanistica, disancorando le unità immobiliari dalla struttura alberghiera.
Queste, poi, vengono vendute ed adibite a prima o seconda casa.Quando viene
acquistata un’unità immobiliare facente parte di una RTA, il compratore non
potrebbe abitare la casa ma dovrebbe locarla a turisti oppure affidarla ad una
struttura organizzata senza modificare la natura turistico-alberghiera, favorendo
in questo modo il turismo e l’indotto che comporta. Questo però non è sempre
chiaro al compratore, che in buona fede vi abita o vi villeggia scoprendo l’uso
improprio dell’abuso edilizio, a cui segue il sequestro dell’unità immobiliare.
È ciò che è capitato a molti stranieri, che nel 2008 hanno comprato casa in una
RTA di Peschiera del Garda e in altre parti d’Italia.Le RTA "sono esercizi ricettivi a
gestione unitaria che forniscono alloggio e servizi accessori (pulizia, cambio
biancheria, manutenzione) in unità abitative arredate costituite da uno o più
locali, dotate di servizio autonomi di cucina". Come tale, non possono essere
considerate come una sommatoria di un’unità abitative con destinazione ad uso
autonomo, come una normale situazione condominiale: l’immobile ubicato nella
RTA è parte di un unico organismo edilizio ed è indivisibile.
I Comuni rilasciano permessi per la
costruzione di RTA con lo scopo di risollevare economicamente le sorti della
zona in cui sono ubicati. Le strutture devono essere portatrici di un mercato
dinamico, invece, se le unità immobiliari vengono abusivamente utilizzate come
residenze stabili viene rallentata l’economia generale, perché un soggetto
stanziale consuma beni e servizi in quantità inferiore rispetto al turista.Un altro importante aspetto da
valutare è la questione fiscale. L’attestazione di voler destinare l’unità
immobiliare a prima o seconda casa comporta la fruizione dell’IVA al 4% o al
10%. A parere di alcuni uffici fiscali gli atti in questione sottintendono una
“compravendita frazionata di struttura ricettiva” e quindi, in quanto tali,
scontano l’IVA al 20%; per cui acquirente potrebbe patire le conseguenze
relative alla differenza dell’IVA evasa.
È consigliabile quindi,
prima di comprare un’unità immobiliare in un complesso organizzato, recarsi
all’Ufficio Tecnico del Comune dove si trova l’RTA e chiedere spiegazioni a riguardo.